E' la volta di:
GHOST IN THE MACHINE
In generale
L'album viene registrato ai Caraibi e la produzione è degli stessi Police insieme ad un certo Hugh Pagdham...
Viene pubblicato nel 1982.
I dissidi all'interno della band cominciavano a farsi sentire, ma il disco che sfornano è comunque notevole e contiene alcuni piccoli capolavori. Siamo lontani anni luce dagli esordi, il punk-rock è un ricordo e anche le contaminazioni raggae sono quasi sparite, ma la classe c'è sempre, le composizioni sono meno immediate ma comunque di alta qualità con pochi bassi e molti alti.
Il disco è abbastanza cupo forse perchè la fonte di ispirazione sono vari scritti del filosofo Arthur Koestler, non propriamente un tipo allegro. Anche il titolo è ripreso da un romanzo di quest'ultimo.
Debuttano due strumenti, sassofono e sintetizzatore, che contribuiscono a rendere l'album più pieno. Anche le ritmiche si spostano di più sul fronte del funky lasciando un po' in disparte gli albori.
Questo non deve far pensare ad un peggioramento della qualità musicale rispetto agli esordi, ma ad un cambiamento che piacerà poco ai fans della prima ora, mentre renderà possibile un ampliamento della platea di nuovi fans.
Registrazione
Ottima anche se sottolinea un po' troppo le atmosfere cupe di alcuni brani. Bene la batteria e la voce, ottima la chitarra anche quando viene filtrata nel synth.
Brani
Spirits in the Material World
Uno dei migliori dell'album, bel ritmo tirato, brano arioso e con ottima prova vocale. Contiene un egregio lavoro alla chitarra che stende un bel tappeto sonoro. Aperto. 8.5
Every Little Thing She Does Is Magic
Ennesimo tormentone di classe della band. Grande prova di abilità strumentale e vocale. Sembra un pezzo banale, ma in realtà il ritornello micidiale è appoggiato su una struttura armonica di ottima fattura. Brano che accellera e rallenta il ritmo e cambia atmosfera in modo spettacolare. Destabilizzante. 8.5
Invisible Sun
Cupo e potente, apre improvvisamente ad un ritornello corale accattivante. Brano molto evocativo, con un struttura ed un arrangiamento particolari. Originale. 8
Hungry for You (J'aurais toujours faim de toi)
Prende in prestito qualcosa dai Duran Duran, ma la voce di Sting impera e, nonostante sia cantato in lingua francese, non è troppo scivoloso. Carino. 7
Demolition Man
Brano nervoso, con una sezione ritmica che ci da dentro. Il basso martella e Copeland tira fuori gli artigli bistrattando la sua batteria. Una sezione fiati oltremodo sparata rende l'atmosfera ancora più agitata. Inquietante. 7
Too Much Information
Ritmica piuttosto ossessiva e inquieta, fiati penetranti, quasi urlanti, rendono questo brano ambiguo. C'è una certa originalità nella composizione, ma se ne sente una forzatura, un "fare qualcosa di nuovo a tutti i costi". Inutile. 6.5
Rehumanize Yourself
Ritorno alle origini con questo brano ritmato e rockettaro. Il sax fortemente effettato (noisy e saturazione a pioggia) da l'idea dei nuovi orizzonti che la band vorrebbe esplorare. Innovativo. 7
One World (Not Three)
Ritmi caraibici, percussioni esplosive, per un brano divertente e danzereccio con spruzzate di raggae. Leggero. 7
Ωmegaman
Ecco che puntuale arriva il contributo compositivo di Summers, rock sparato che ci ricorda i primi successi. Bella la sezione ritmica che intreccia basso e batteria in modo magistrale, lasciando alla chitarra le sciabolate armoniche. Esplosivo. 8
Secret Journey
Anche qui celebriamo i Police degli esordi, bella ritmica e brano ben strutturato, anche se manca quella tipica esplosione melodica che identificava i ritornelli dell'epoca. Evocativo. 7.5
Darkness
Ballata scritta da Copeland, originale e un po' tenebrosa, che richiama atmosfere cupe. Particolari gli arrangiamenti e la linea di basso. Bizzarra. 6.5
A vous....