Cream

Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart

Avatar utente
reallytongues
Vintage Rocker
Vintage Rocker
Messaggi: 3852
Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
Località: Bergamo

Re: I Cream... Li conoscete?

Messaggio da reallytongues »

Ho rivisto dopo anni il Live at Royal Albert Hall del 2005:
capolavoro, assai meglio del logorroico e pesante concerto d'addio, sempre alla Albert Hall, del 1968.
Con la loro esperienza e saggezza i tre danno una veste pulita e innovativa ai loro classici e dimostrano quanto la loro musica sia un patrimonio di idee e forme per la musica rock e blues del futuro.
Un Jack Bruce misuratissimo alla voce che si esprime al meglio in Spoonful, blues storico che qui si cala perfettamente nel nuovo millennio.
nel continente nero paraponzi ponzi bo
elio77
Grande Rocker
Grande Rocker
Messaggi: 619
Iscritto il: 09/05/2014, 15:37

Re: Cream

Messaggio da elio77 »

Ieri sera ho visto il loro ultimo concerto a Londra, li avevo solo sentiti in studio e mai dal vivo e dal vivo sono decisamente meglio
Tutti e tre bravissimi ed il concerto è un capolavoro
Avatar utente
aorlansky60
Vintage Rocker
Vintage Rocker
Messaggi: 3130
Iscritto il: 09/07/2018, 12:09

Re: Cream

Messaggio da aorlansky60 »

Insieme a THE JIMI HENDRIX EXPERIENCE, i CREAM sono senza dubbio da considerare i precursori assoluti per quanto riguarda un genere (l'Hard-Rock) che vedrà nascere molte bands illustri in seguito, basati sulla classica formula LEAD GUITAR-BASSO-BATTERIA.

Nel caso dei Cream c'è anche da osservare che [senza togliere nulla alla band di HENDRIX] i tre componenti erano davvero formidabili sul piano tecnico:

prima di formare i CREAM, BRUCE e BAKER si erano fatti una solidissima formazione jazz -come membri della Graham Bond Organization- (dalla quale non devono sorprendere le loro doti SPETTACOLARI di IMPROVVISAZIONE quando si esibivano live; non a caso Ginger Baker ebbe a dichiarare che "il musicista col quale mi sono trovato più a mio agio come feeling è stato Jack Bruce; quando suonavamo dal vivo, sapevo esattamente cosa stare per fare, ogni volta che decideva di fare una variazione sul tema, non avevo alcuna difficoltà a seguirlo...")

e Clapton... beh Clapton è CLAPTON, assai difficile [direi impossibile] riuscire a discuterlo sul puro piano "tecnico" esecutivo... se mai sul piano creativo, dato che per quanto riguarda i CREAM il suo contributo alle composizioni originali da fornire alla band è stato senz'altro minore rispetto a quello di Jack BRUCE che era la vera mente creativa della band.

C'è da dire che come molto spesso avviene nelle "rock star" anche questi (soprattutto Baker e Bruce) erano dei "caratterini" davvero niente male, a volte da prendere "con le molle", infatti la coesistenza si rivelò problematica e non superò i tre albums da studio (66-68) nei quali diedero comunque piena prova di cosa erano capaci, anche se per valutare appieno di COSA ERA DAVVERO CAPACE QUELLA BAND occorreva sentirli DAL VIVO cosa non possibile per tutti ovviamente, specie per quelli come me che nel 68 avevano appena 8 anni... [smile]

Loro stessi erano pienamente consapevoli di essere "il meglio" sul piano tecnico [ognuno al proprio strumento] che il panorama rock del tempo potesse offrire. Un [giustamente] orgoglioso Ginger Baker ebbe a dichiarare "Sapevamo di essere i migliori del nostro tempo. Le nostre canzoni avrebbero anche potuto parlare nei testi di Topolino o di Gatto Silvestro, senza per questo cambiare la sostanza che c'era alla base."
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
Avatar utente
twoofus
Vintage Rocker
Vintage Rocker
Messaggi: 2531
Iscritto il: 19/06/2015, 13:29

Re: Cream

Messaggio da twoofus »

A proposito del carattere di Clapton.
Sto leggendo il libro di Pattie Boyd, "Wonderful Tonight: La mia vita con Harrison e Clapton", e ce ne sono delle belle.
I due chitarristi non ne escono benissimo. George, dopo l'India, passa metà del tempo a meditare e l'altra metà a portare donne in qualcuna delle 120 stanze di Friar Park, dove spesso la cocaina la fa da padrona, trascurando del tutto Pattie e sempre più chiuso in se stesso. I rapporti si rovinano, proprio mentre la presenza di Clapton, amico di Harrison e compagno della sorella di Pattie, diventa sempre più frequente. E, come si usa da sempre tra gli adolescenti, fa il consolatore di Pattie finchè se ne innamora perdutamente. Ogni sera bussa, entra, la prende in disparte e la implora di lasciare George e di andare con lui. Una sera George li becca insieme all'uscita di un teatro; la Boyd torna a casa ma la reazione di Harrison è all'inglese: freddezza e noncuranza. E forse vendetta... Certo è che tra le centinaia di donne che passano per Friar park c'è anche Maureen, la moglie di Ringo Starr.
Passa qualche mese e Clapton si ripresenta da Pattie con una canzone, Layla, e un pacchetto zeppo della migliore qualità di eroina che ci sia (la White Elephant): "se non vieni con me, da stasera mi faccio di questa". Il ricatto non funziona, la Boyd resta con George e, detto fatto, per i prossimi tre anni Clapton si chiude in casa e si combina di brutto di eroina. Per il concerto del Bangla Desh, Harrison dovrà letteralmente portarlo di peso sul palco. L'unico che riesce ad entrare più spesso a casa Clapton e Pete Townshend, il quale tenta (invano) di dissuaderlo. Testardo, dopo un po' (siamo ormai al 1973) Eric ci riprova con Pattie, proprio quando i rapporti tra lei e George sono ormai ai minimi termini. E stavolta funziona: i due vanno a vivere a casa di Eric, fuori Londra.
E qui comincia l'inferno: lui si disintossica dall'eroina e si dà all'alcol, Due bottiglie di vodka al giorno è il suo minimo. Si inizia la mattina a colazione, svuotando i bicchieri della sera prima. L'alcol è la sua sola ragione di vita, e quando è in tour le cose vanno anche peggio. Quando il manager gli dice "Eric, tu non sei un ubriacone, ormai sei un alcolista", Clapton viene convinto a ricoverarsi in clinica. Si disontossica dopo mesi di sofferenze e casini vari. Torna a casa, ma entro due mesi, un bicchiere alla volta è di nuovo un alcolista, anzi peggio di prima: la moglie ormai detesta anche il rumore dei suoi passi barcollanti mentre (e se) la sera riesce ad arrivare al letto, con un insopportabile tanfo di alcol. Lo lascia negli anni 80.
Mi chiedo quando questi trovavano il tempo di suonare la chitarra.
Quanto a Pattie, si consola pensando che per lei sono state scritte due tra le più belle canzoni d'amore di tutti i tempi: Something e Wonderful Tonight.
Ultima modifica di twoofus il 17/05/2019, 8:46, modificato 1 volta in totale.
You and I have memories longer than the road that stretches out ahead.
Avatar utente
Mick Channon
Vintage Rocker
Vintage Rocker
Messaggi: 2223
Iscritto il: 19/09/2012, 15:35

Re: Cream

Messaggio da Mick Channon »

Nel film sulla vita Clapton,Life In 12 Bars,c'è grande spazio anche per gli avvenimenti citati da Twoofus.
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
Avatar utente
aorlansky60
Vintage Rocker
Vintage Rocker
Messaggi: 3130
Iscritto il: 09/07/2018, 12:09

Re: Cream

Messaggio da aorlansky60 »

@ Twoofus

interessanti i dettagli che hai citato; sapevo che Clapton era caduto in depressione (dopo la scomparsa del suo amico/collega DUANE ALLMAN) aumentando l'uso di droghe, e sapevo ovviamente dei suoi tentativi impacciati di far breccia nel cuore di Pattie Boyd della quale si era perdutamente innamorato, sapevo anche dei suoi problemi successivi con l'alcool (*) MA NON CERTO AI LIVELLI raccontati nelle memorie dalla Boyd... hai detto giustamente che Pete Townshend fu uno dei pochi dell'ambiente a rimanergli vicino cercando di sostenerlo in uno dei suoi periodi più bui, fu infatti proprio Pete che organizzò il famoso ritorno sulla scene di Clapton nel 1973 (il celebre RAINBOW CONCERT poi pubblicato anche su album) insieme ad altri amici (Steve WINWOOD e Jim CAPALDI)...


(*) : "Due bottiglie di vodka al giorno è il suo minimo"

tsk tsk, sonora tiratona d'orecchie al buon Eric da parte mia, non sapevo che facesse uso di vodka (puah!) :x per alimentare il proprio motore [smile] proprio lui, inglese, quando li vicino solo poco più a nord, la SCOZIA produce storicamente i migliori e più nobili distillati da sempre, certi Whisky "single malt" ed anche "watted" invecchiati sono quanto di più buono e prelibato possa esistere a livello di liquori alcoolici, naturalmente a patto di non abusarne con dosi da "cavallo" -o anche peggio- come quelle appena lette dalle memorie della Boyd...
Ultima modifica di aorlansky60 il 17/05/2019, 10:05, modificato 2 volte in totale.
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
Avatar utente
aorlansky60
Vintage Rocker
Vintage Rocker
Messaggi: 3130
Iscritto il: 09/07/2018, 12:09

Re: Cream

Messaggio da aorlansky60 »

twoofus ha scritto: 16/05/2019, 17:32
Quanto a Pattie, si consola pensando che per lei sono state scritte due tra le più belle canzoni d'amore di tutti i tempi: Something e Wonderful Tonight.
Permettimi : 3 canzoni; oltre quelle due che hai citato, anche LAYLA (prima che fosse pubblicata, Eric fece ascoltare a Pattie un demo in veste quasi definitiva dal registratore a bobine di casa sua, la Boyd -per sue stesse parole- ne rimase alquanto colpita, non riuscendo a capacitarsi di essere la prima fonte di ispirazione per un brano di quel calibro -una vera e propria dichiarazione d'amore- ed iniziò anche a preoccuparsi perchè dall'altra parte c'era... George Harrison. Aveva quindi a che fare con una vicenda alquanto complicata, in cui lei si ritrovava esattamente nel mezzo...)

[happy]
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
Avatar utente
Lorenzo Mentasti
Grande Rocker
Grande Rocker
Messaggi: 683
Iscritto il: 11/11/2019, 16:14

Re: Cream

Messaggio da Lorenzo Mentasti »

I Cream, ovvero, assieme al trio Experience di Jimi Hendrix, gli inventori dell'Hard Rock.
Narra la leggenda che, appena arrivato a Londra nel 1966, Jimi Hendrix insistette affinché il suo scopritore e produttore Chas Chandler (ex-bassista degli Animals e poi produttore anche di Slade e Soft Machine) gli facesse conoscere Eric Clapton. Venne fatto assistere a uno dei primi show dei Cream e insistette per salire sul palco e jammare con loro. La sua esibizione lasciò esterrefatto Clapton che optò per cambiare radicalmente il suo approccio al Blues. Per contro, Hendrix decise di fondare un trio proprio ispirandosi ai Cream e li omaggio' nel 1967 alla TV Svizzera con una versione al fulmicotone di "Sunshine of your love". Un bel gioco di influenze reciproche che sfociarono in un'amicizia e nella nascita di un Rock duro che sconvolgerà da lì in poi tutti i canoni.
"Mother, didn't need to be so high."
Rispondi