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Re: Frank Zappa: Hot Rats

Inviato: 13/10/2012, 1:08
da MrMuschiato
Mi piace molto questo album, Zappa lo conosco discretamente visto che mio papà è un fan di Frank (l'ha visto 2 volte, ha un centinaio di album fra vinili/cd/vhs ecc...), le più belle secondo me sono Peaches in Regalia e Willie the Pimp.

Re: Frank Zappa: Hot Rats

Inviato: 31/05/2013, 20:58
da reallytongues
Riguardo alla copertina del disco ho sempre pensato che quell'essere minaccioso che sbuca dalla piscina (si è una piscina di una villa a Hollywood) fosse zio Frank stesso e invece è una donna, una componente delle famigerate GTO, il gruppo pop di sole donne che Zappa produsse (ho ascoltato qualche brano ma nulla di che).
Ho pure letto che il disco fu tra i primi ad essere registrati con un 16 piste, che aiutava nella sovraincisione e aumentava la qualità finale del prodotto.
Sugarcane Harris , il violinista, fu invece fatto uscire apposta di galera per suonare, Zappa pagò di tasca sua la cauzione.

Re: Frank Zappa: Hot Rats

Inviato: 07/06/2013, 17:17
da Antonio Banche
Ho riascoltato l'album di recente e sono rimasto sorpreso della figura di Ian Underwood, un polistrumentista coi fiocchi: suona con gran talento il piano, l'organo, il sax, il flauto e pure il clarinetto!
Penso che gran parte del merito se l'album è così sublime debba andare a lui. [approve]
Tra parentesi, che fine ha fatto dopo la collaborazione con Zappa?

Re: Frank Zappa: Hot Rats

Inviato: 08/03/2019, 0:46
da Hairless Heart
Cogliendo i suggerimenti degli amici utenti, di recente ho approfondito questo album.
Il primo brano, Peaches en Regalia, è decisamente il migliore del lotto, un ottimo jazz-rock. Già il secondo però, Willie the Pimp, mi lascia assai perplesso; comincia bene con un buon riff, ma il resto è nient'altro che un lungo (e per me piuttosto tedioso) assolo, dopo un paio di minuti comincio ad averne abbastanza. La successiva Son of Mr. Green Genes la metterei al secondo posto nelle mie preferenze, e contiene fra l'altro una svisata tastieristica che ha dell'incredibile. Quarto e sesto brano buoni ma non eccelsi, tengo per ultima The Gumbo Variations, che dura un quarto d'ora, per me interminabile: non sono riuscito ad ascoltarla più di una volta per intero.
In definitiva, anche se riconosco una padronanza tecnica di prim'ordine di Zappa e dei suoi musicisti, non è il tipo di jazz-rock che più si avvicina ai miei gusti.