Strawberry Fields Forever - la genesi

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aorlansky60
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Strawberry Fields Forever - la genesi

Messaggio da aorlansky60 »

quote=twoofus (dal topic dei testi)

STRAWBERRY FIELDS FOREVER (1967)

Il tema è l’infanzia a Liverpool, la nostalgia, il senso di alienazione e di diversità; Strawberry Field è un parco dove Lennon giocava da bambino e più avanti attraversava quotidianamente per andare a scuola. La canzone definitiva è frutto dell’unione di diversi arrangiamenti: il primo più acustico e sognante, il secondo più duro ed elettrico, in più con la sovrapposizione di violoncello, archi e fiati. Siamo nel 1966: dopo aver registrato una prima versione, Lennon volle provare qualcosa di diverso, come Martin ricorda: «Lui voleva una canzone sognante, ma disse che era venuta troppo rumorosa. Mi chiese se potevo scrivergli un nuovo arrangiamento per fiati e violoncello. Così scrissi la partitura e la registrammo anche, ma non gli piacque». Poi venne registrata un'altra traccia di base, usando il mellotron, chitarra elettrica, pianoforte, cimbali, e lo swordmandel. Dopo aver riascoltato i nastri sia della versione di Martin, che dell'originale, Lennon disse che gli piacevano entrambe, anche se Martin precisò che la versione orchestrale era in un tempo più veloce ed era anche in una diversa tonalità rispetto alla prima versione. Ma Lennon disse: «Ok, ma sono sicuro che puoi unirle…». L’ordine fu eseguito con un paio di forbici, due registratori, e un macchinario per il controllo della velocità del nastro, e si riuscì a compensare le diverse velocità e tonalità delle due versioni, incrementando la velocità della prima versione e diminuendo quella della seconda.[] Quindi giuntò le due versioni insieme, facendo partire la versione orchestrale nel bel mezzo del secondo ritornello, a 1 minuto dall’inizio.



Hairless Heart ha scritto: 12/08/2019, 23:09
twoofus ha scritto: 11/08/2019, 9:16 STRAWBERRY FIELDS FOREVER (1967)
... Ma Lennon disse: «Ok, ma sono sicuro che puoi unirle…». L’ordine fu eseguito con un paio di forbici
Pazzesco! :shock: :o
SI assolutamente pazzesco [smile] John Lennon non era "addentro" alla tecnica di registrazione e ai suoi relativi problemi, ma doveva avere un enorme fiducia sia in George Martin che in Geoff Emerick, i due ai quali fu lanciata la "patata bollente" da John che molto candidamente pensava che la cosa fosse di rapida soluzione; Martin e Emerick passarono diverse ore ad ascoltare (sarebbe più corretto dire "analizzare" e "vivisezionare") le due versioni basi prescelte da Lennon, il problema principale era la diversa tonalità delle due; alla fine riuscirono a trovare il punto ideale di congiunzione senza che la cosa palesasse troppo il passaggio tra le due tonalità, stranamente al minuto esatto 01:00 quasi si trattasse di un presagio; Emerick e il suo primo tecnico di studio (di cui non ricordo ora il nome) al montaggio nastri dichiareranno in seguito "anche se ai più non sembra avvertibile, io lo avverto sempre quando arriva ascoltandola..." [smile]
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Re: JOHN - PAUL (testi)

Messaggio da twoofus »

In effetti il passaggio tra le due tonalità fu superato accelerando lievemente il primo nastro (quello con la take 7) e rallentando il secondo (quello con la take 26), portanto il tempo a coincidere. La stranezza è che, coincidendo il tempo, coincisero per magia anche le tonalità. L'unione è a un minuto dall'inizio, esattamente sul battere, sulla parola "Down".
Esiste un bootleg con tutte le versioni mai registrate, dal demo acustico registrato in casa da John, quando la canzone si chiamava It's not too bad, fino all'ultima versione.
Quindi si può ascoltare l'intera take 7 (cioè la canzone intera da cui fu estrapolata la prima parte) e anche l'intera take 26, con l'orchestra eccetera inserita fin dall'inizio. C'è perfino la spettacolare versione con la sola orchestra, costituita dalla base di fiati e violoncelli. Credo che oggi siano facilmente reperibili anche su YouTube.
In più alla fine del brano fu aggiunta una specie di breve ripresa, con suoni ipnotici e la batteria registrata al contrario (si sentono chiaramente i "risucchi" del charleston) e altre cose del genere. In più, in coda c'è la voce di John che esclama per due volte "Cranberry sauce", succo di mirtilli, che diede il via alla voce secondo la quale la frase era "I buried Paul", ho sepolto Paul, della famigerata leggenda metropolitana del Paul is dead...
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Re: JOHN - PAUL (testi)

Messaggio da Hairless Heart »

Però c'è qualcosa in tutto questo che mi lascia perplesso. Ci sono delle dichiarazioni e ci dobbiamo attenere a quelle, ma...... che motivo c'era di registrare un pezzo in una tonalità diversa prima e dopo? Anche se solo di mezzo tono (SIb la versione definitiva, si suppone SI la versione orchestrale), che motivo avevano di cambiare la tonalità, e dunque, loro chitarristi e bassista, di fatto riadattare le parti, cosa non semplicissima se un pezzo l'hai suonato 500 volte sempre in un modo?
La mia ipotesi di complottista (ovviamente non supportata da alcun fatto) è che i pezzi fossero stati registrati nella stessa tonalità, e che il nastro del secondo per qualche motivo si sia ritrovato accelerato e, dunque, più su di tonalità. [fisc]
Accelerazioni e rallentamenti hanno avuto un senso nei casi In My Life e (se non ricordo male) I'm Only Sleeping, ma qui? [chin]
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Re: JOHN - PAUL (testi)

Messaggio da twoofus »

Qui spiega un po' tutto:
https://www.discogs.com/it/John-Lennon- ... se/3610546

Se non ricordo male, alcuni demo erano addirittura in DO.
Inizialmente il brano iniziava con "no one I thik is in my tree..."
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Re: JOHN - PAUL (testi)

Messaggio da twoofus »

Ho fatto alcune rapide ricerche, sul web e nella memoria, traducendo qui e là. La genesi sintetica è più o meno questa, fatta anche grazie ai bootleg:

I DEMO SPAGNOLI
La storia inizia quando John fu preso dalla nostalgia per Liverpool mentre era da solo in Spagna per le riprese di "How I Won The War". Fu durante queste prime settimane dell’autunno del 1966, nel piccolo villaggio della valle di Santa Isabel, che la nuova composizione iniziò a prendere forma.
La prima sezione del nastro trova John da solo con la sua chitarra classica, drasticamente de-accordata per essere adattata alla sua gamma vocale. L'atmosfera e la strumentazione ricordano molto i precedenti demo per "She Said She Said". Dopo alcuni istanti di riscaldamento John spegne il registratore portatile e poi ritorna con il primo dei sei tentativi di "It's Not Too Bad".

In questa fase, esiste solo il secondo verso, in una fase peraltro incompleta. Inizialmente vengono registrate due takes, entrambe costituite dall'unico verso cantato ripetutamente. Dopo una breve pausa, John ritorna con il verso completo che continua a perfezionare. Nel quarto e ultimo di questi passaggi, viene introdotta per la prima volta una versione scheletrica del refrain.

Dopo poco John riprende a registrare, questa volta sfruttando meglio le sonorità proprietà acustiche, con una parte del terzo verso e l’aggiunta di un refrain quasi completo.

I DEMO DI KENWOOD
Un nuovo lotto di demo domestici fu registrato al ritorno di John dalla Spagna il 7 novembre 66, poco prima di tornare con i Beatles in studio il 24 novembre.
La prima prova è fatta con sovraincisioni casalinghe. Per aggiungere questi "overdub", John riproduceva un'esecuzione precedentemente registrata attraverso un altoparlante amplificato e ci registrava sopra la canzone dal vivo su un secondo registratore. I demo sono uno strumentale e uno vocale, entrambi pieni di false partenze.
Qui manca ancora il primo verso. Dopo diverse interruzioni tecniche, John ricomincia con la sua Epiphone Casino. È in questa sequenza compositiva che la melodia e il testo finalmente prendono corpo.

Durante queste esecuzioni, si sente la voce di un individuo sconosciuto, molto probabilmente un assistente, a giudicare dai commenti. A questo punto la composizione è passata alla chiave di DO rispetto alle riprese di 'It's Not Too Bad' che erano dalle parti del LA, più o meno.
Il primo tentativo si ferma dopo poco e riprende dopo alcune regolazioni dell’accordatura. Il secondo, il terzo e il quarto tentativo sono false partenze, mentre John si dedica alla dinamica del brano. Poi, all'apparenza sempre più impaziente, John altera il ritmo per i successivi due passaggi, per poi abbandonare rapidamente l'idea.
Le successive due take sono prive del primo verso, ma sono invece presenti tutti gli altri elementi, ad eccezione dell'introduzione. Una versione modificata di questa prova apparirà in "Anthology 2", in cui la sequenza di demo è composta dalla take 6 completa, da alcuni commenti di John e dalla take 4 e take 7. Inoltre, per motivi non chiari, la sequenza è stata velocizzata di mezzo tono, fino a DO #.
La fase finale del processo di questi demo è quella di arricchire l’arrangiamento casalingo aggiungendo degli overdub vocali e il mellotron. Mentre l'assistente non identificato prepara la sequenza compositiva finale sul registratore Brennell, John riscalda il suo nuovo Mellotron Mark II. Mentre si sentono i passaggi incompleti, John sperimenta numerosi sampler, prima di aggiungere un organo a canne e una voce raddoppiata.
E' ora di andare in studio.

LE SESSIONI ALLA EMI
Il 24 novembre, i Beatles entrano ad Abbey Road per le loro prime sessioni post Revolver, di oltre cinque mesi prima. Tutta la serata, a partire dalle 19 nello Studio 2, si dedicano alla registrazione della Take 1 della nuova composizione di John. Questa take apparirà su "Anthology 2", come eseguita originariamente, in chiave di SI maggiore.

La sera seguente è trascorsa a registrare il singolo di Natale del 1966, "Pantomime: Everywhere It's Christmas".
Quindi, dopo il fine settimana, i Beatles tornano allo Studio il 2 lunedì 28 novembre. È durante questa sessione serale che vengono registrate le Take 2 e 4 e vengono preparati tre mix mono grezzi della Take 4.

La sera successiva c'è la registrazione di quella che sarebbe diventata la traccia base per la prima sezione di "Strawberry Fields Forever". Ancora una volta nello Studio 2, a partire dal pomeriggio, sono registrate le take 5 e 6. La Take 6 è definita la "migliore" ed è quindi trattata con una riduzione del nastro, cioè riversata su un altro nastro per fare spazio alle sovraincisioni: questa viene chiamata Take 7. I Beatles poi aggiungono diverse voci, piano e basso. Una volta completati gli overdub, vengono realizzati tre remix mono della Take 7, da cui sono tratti degli acetati.
Le Take da 2 a 7 sono tutte eseguite nella chiave di LA maggiore.

A questo punto, John esprime la sua insoddisfazione a George Martin e chiede al produttore di preparare dei nastri di prova. Giovedì 8 dicembre, i Beatles registrano altri 15 tentativi sulla base musicale durante una sessione di oltre 8 ore nello Studio 2. Delle Take 9-24 (stranamente non esistono né la Take 8 e né la Take 19), undici sono complete, stando alla documentazione dello studio. Inizialmente si pensò che la versione definitiva fosse l’insieme dei primi 3/4 della take 15 e dell'ultimo quarto della take 24, ma il tentativo di preparare questa sintesi viene presto abbandonato.

Il pomeriggio successivo c’è un’altra riduzione di nastri, e poi la sovraincisione di percussioni aggiuntive e dell'assolo di chitarra di George sulla traccia 2.

Durante la settimana successiva, George Martin mette a punto la sua partitura orchestrale di tre violoncelli e quattro trombe, e il 15 dicembre questi overdub vengono registrati sulle tracce 3 e 4 del nastro multi-traccia. Sembra che la partitura sia stata preparata nella chiave di DO e registrata a circa 53 cps (cioè col nastro velocizzato in modo da suonare rallentato all'esecuzione) per suonare in SI durante la riproduzione. Questo spiega perché il conto alla rovescia di George Martin suona con la voce così innaturale. La ragione? Molto probabilmente dipende dalla maggiore semplicità di scrittura dello spartito, e dalla maggiore facilità di esecuzione orchestrale. va detto che, anche se si trattava di musicisti classici altamente qualificati, è sempre più facile e veloce incidere senza incidenti di percorso e ripetizioni piuttosto che rischiare (si consideri anche i musicisti erano regolarmente pagati dalla EMI...).

Le performance dei musicisti di studio vengono poi registrate sul master previa una riduzione del nastro della take 25 sulla take 26. John a questo punto ha già registrato due nuove voci soliste sulle tracce 3 e 4 del multitraccia, con la velocità regolata in modo da suonare in chiave di SI maggiore durante la riproduzione. Al completamento di questi overdub, vengono preparati 5 diversi mix mono. È stato documentato che la famigerata affermazione di John "cranberry sauce, salsa di mirtilli" (probabilmente ispirata dal pranzo precedente) è aggiunta in questo giorno, dopo la riduzione del nastro nella Take 26.

Quasi una settimana dopo, il 21 dicembre, durante una sessione di tarda notte e sempre nello Studio 2, vengono aggiunti un pianoforte e diverse voci di Lennon, completando così il processo di registrazione.
Un mix della Take 26, con queste overdub già incise, viene regolato per poter suonare in chiave di SI.

Il giorno seguente, Martin e i Beatles si trovano di fronte al compito di scegliere, remixare e/o modificare il tutto: e qui c’è la celebre richiesta di John di unire, per la versione completa, una parte della take 7 e una della take 26. E allora i nuovi remix vengono preparati con l’aiuto di forbici e nastro adesivo, una nuova regolazione delle velocità delle due Take, e quindi giuntati insieme come "remix Mono n.12". È questo remix che appare sul 45 giri e anni dopo sul singolo in CD.
Una settimana dopo, il 29 dicembre, viene fatta una copia su nastro e spedita in America per i dischi pubblicati lì dalla Capitol. È in questo stesso giorno, in poco meno di un'ora, viene realizzato il remix di Strawberry Fields Forever in stereo, per la prima volta, che è poi la versione che abbiamo oggi su CD.
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Strawberry Fields Forever - la genesi

Messaggio da Hairless Heart »

twoofus ha scritto: 13/08/2019, 14:10 Inizialmente il brano iniziava con "no one I thik is in my tree..."
E con la doppia strofa prima del ritornello, come da demo presente nell'Anthology.
Mi è capitato di suonarla dal vivo proprio così, con la strofa raddoppiata ogni volta prima del ritornello.
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Re: Strawberry Fields Forever - la genesi

Messaggio da twoofus »

STRAWBERRY FIELDS FOREVER
Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hung about
Strawberry Fields forever
Living is easy with eyes closed
Misunderstanding all you see
It's getting hard to be someone
But it all works out
It doesn't matter much to me
Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hung about
Strawberry Fields forever
No one I think is in my tree
I mean it must be high or low
That is you can't, you know, tune in
But it's all right
That is, I think, it's not too bad
Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hung about
Strawberry Fields forever
Always, no, sometimes think it's me
But you know I know when it's a dream
I think, I know, I mean a 'yes'
But it's all wrong
That is I think I disagree
Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hung about
Strawberry Fields forever
Strawberry Fields forever
Strawberry Fields forever

CAMPI DI FRAGOLE PER SEMPRE
Lascia che ti porti con me
sto andando ai Campi di Fragole
Lì niente è reale e non c’è niente di cui preoccuparsi
nei Campi di fragole per sempre

Vivere ad occhi chiusi è facile
fraintendendo tutto ciò che vedi,
Diventa difficile essere qualcuno, ma tutto si risolverà
e poi non è che mi interessa molto.

Vieni con me
sto andando ai Campi di Fragole
dove niente è reale e non c’è niente di cui preoccuparsi
nei Campi di fragole per sempre

Nessuno penso sia sul mio stesso albero
secondo me, deve essere o troppo alto o troppo basso,
voglio dire, non puoi, sai, metterti in sintonia, ma va bene lo stesso
cioè, in fondo poi non è così male

Lascia che ti porti con me
sto andando ai Campi di Fragole
Lì niente è reale e non c’è niente di cui preoccuparsi
nei Campi di fragole per sempre

Sempre, no, solo qualche volta, penso che sono io
ma sai, io lo so quando si tratta di un sogno,
penso di sapere che intendo dire ' sì ', ma è tutto sbagliato
Cioè penso di non essere d’accordo

Lascia che ti porti con me
sto andando ai Campi di Fragole
Lì niente è reale e non c’è niente di cui preoccuparsi
nei Campi di fragole per sempre
nei Campi di fragole per sempre
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Re: Strawberry Fields Forever - la genesi

Messaggio da twoofus »

Una curiosità: spesso l'ultima strofa è interpretata diversamente
"I think I know I mean a ’yes’ but it’s all wrong,
that is I think I disagree."

penso di sapere che intendo dire ' sì ', ma è sbagliato
Cioè penso di non essere d’accordo

Oppure
"I think a 'no' I mean a ’yes’ but it’s all wrong,
that is I think I disagree."

"Penso di dire no, ma intendo dire sì, ed è tutto sbagliato
cioè, credo di non essere d'accordo"

che fila lo stesso.
Ma ascoltando i primi demo, si nota che Lennon, invertendo i verbi, dice
I think I mean I know, oh yes but it’s all wrong,
that is I think I disagree.

Credo di capire, lo so, ma vedi, è tutto sbagliato
Cioè, sono io che non sono d'accordo..
.
e pure qua fila lo stesso.
Misteri dell'inglese, misteri di Lennon...
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