I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

In questa sezione ciascuno di voi può proporre una classifica di 10 brani che a vostro parere hanno contraddistinto la carriera di tutti artisti Rock.

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Lamia
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da Lamia »

Ineccepibile, Aor!

E’ che scrivo dal cell frettolosamente, ma intendevo proprio contestualizzare al periodo del 1979 ( anzi, grazie per le accurate spiegazioni della situazione politica ), la mia ( esagerata ok lo riconosco [smile] ) definizione di “pezzo rock per eccellenza “. Certamente non e’ IL pezzo rock, ma uno dei tanti , magari minori rispetto a capolavori ben piu’ importanti, ci mancherebbe e hai ragione, scritti nel corso della storia del rock, pero’ veramente intendevo dire per quello specifico anno. :oops:

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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da aorlansky60 »

@ Lamia

"London Calling" è incontestabilmente un grande pezzo Rock, soprattutto per quanto riguarda il testo, nella migliore tradizione di "protesta" e credo che questo nessuno glielo possa togliere (lo riconosco anch'io che sono un dichiarato sostenitore del Progressive Rock); avevo comunque intuito ciò che mi hai confermato successivamente (non ho mai amato i cell, [spock] mi mettono l'ansia e il pensare di dovere postare con uno di quei gingilli mi mette addosso il "mal di mare"...) [smile]

Detto questo, mi sento sollevato... non per aver detto quanto ho appena detto, [smile] ma perchè è terminata "la grande prova" che paventavo (ho buttato all'aria la collezione di vinili e CD per comporre la lista che ho postato... :D ...a memoria non potevo sapere e ricordare tutto quanto ho citato in fatto di brani significativi di quel decennio, che sicuramente rimarrà quello migliore per quanto il Rock abbia saputo esprimere...) :lol:

Ora, quando verrà indetta la sezione dei "10 brani da salvare" per gli anni 80, so già che non sarò costretto a fare quel lavorone che ho dovuto fare con gli anni 70... :D meno male, và...
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da theNemesis »

aorlansky60 ha scritto: 26/08/2021, 9:44 ...
Al limite, concordo con Te sull'affermazione che "London Calling" sia altamente rappresentativa della fine del decennio (andando contro il parere personale di TheNemesis) ma che possa essere eletta "il pezzo rock per eccellenza", questo proprio NO. [smile]
Forse ho spiegato male l'obbiettivo delle classifiche, e quindi è colpa mia, ma con la frase "brani ... maggiormente significativi per innovazione, qualità, originalità, importanza musicale del decennio" intendevo a livello strettamente artistico e musicale, non certo per l'importanza "socio/politica".
London Calling è stato sicuramente un piccolo inno di protesta giovanile dell'epoca, ma non riesco proprio a trovarci dentro nulla di artisticamente e musicalmente così innovativo e seminale.
Si tratta, in fin dei conti, di un rock-ska lento, con la chitarra ritmica in evidenza e una voce non certo indimenticabile.
Ovviamente questo è il mio parere personale.
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da Humdrum »

theNemesis ha scritto: 26/08/2021, 15:48 Forse ho spiegato male l'obbiettivo delle classifiche, e quindi è colpa mia, ma con la frase "brani ... maggiormente significativi per innovazione, qualità, originalità, importanza musicale del decennio" intendevo a livello strettamente artistico e musicale, non certo per l'importanza "socio/politica".
London Calling è stato sicuramente un piccolo inno di protesta giovanile dell'epoca, ma non riesco proprio a trovarci dentro nulla di artisticamente e musicalmente così innovativo e seminale.
Si tratta, in fin dei conti, di un rock-ska lento, con la chitarra ritmica in evidenza e una voce non certo indimenticabile.
Ovviamente questo è il mio parere personale.
"Piccolo" inno ? [spock] capisco sminuirne l'importanza musicale (che per te dal punto di vista del musicista quale sei è fondamentale) ma definire piccolo inno London Calling mi sembra un tantino esagerato.
Vallo a chiedere alle migliaia di giovani , extracomunitari, disoccupati inglesi che hanno vissuto in quegli anni....una voce di speranza aiuta a sopravvivere,a volte basta anche una canzone sola..... [happy]
E' un "GRANDE" inno!!! [exc]
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da theNemesis »

Mah [chin] non so se "una voce di speranza aiuta a sopravvivere", forse si, ma sicuramente non ha evitato che il governo inglese dell'epoca andasse avanti come uno schiacciasassi nei funesti tagli al welfare :(
In ogni caso, qui a me piace discutere di musica e quello che intendevo io era appunto incentrato su valori musicali e artistici non su quelli sociali. ;)
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da Humdrum »

Senza scendere in dibattiti politici , posso dirti che il governo della odiatissima Tatcher ha sì ottenuto quello che voleva,ma l'opposizione ha fatto il suo dovere ,anche da parte dei gruppi musicali inglesi,che l'hanno sempre osteggiata,usando la sola arma che avevano : la musica.
Qui parliamo solo di musica ,e sono d'accordo con te, ma ,ripeto ,definire piccolo inno London Calling lo trovo sbagliato. Non so dove tu fossi nel 1979,ma il 22enne Humdrum ascoltava con molta soddisfazione questa canzone ,questo inno, sparato a tutto volume da tutte le radio private dell'epoca..... [bop]
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da theNemesis »

Humdrum ha scritto: 26/08/2021, 19:27 Senza scendere in dibattiti politici , posso dirti che il governo della odiatissima Tatcher ha sì ottenuto quello che voleva,ma l'opposizione ha fatto il suo dovere ,anche da parte dei gruppi musicali inglesi,che l'hanno sempre osteggiata,usando la sola arma che avevano : la musica.
Qui parliamo solo di musica ,e sono d'accordo con te, ma ,ripeto ,definire piccolo inno London Calling lo trovo sbagliato. Non so dove tu fossi nel 1979,ma il 22enne Humdrum ascoltava con molta soddisfazione questa canzone ,questo inno, sparato a tutto volume da tutte le radio private dell'epoca..... [bop]
Io avevo 18 anni nel 1979, e avevo i miei problemi personali. Sinceramente non ho mai guardato alle proteste (assolutamente giuste) degli inglesi.
Ascoltavo London Calling perchè era trasmessa spesso dalle radio, ma il mio giudizio sulla canzone era esclusivamente musicale e artistico, scevro quindi da inni più o meno grandi.
Peraltro mio fratello, molto più grande di me, mi aveva già introdotto ad artisti come Pink Floyd, Procol Harum, Genesis etc... Quindi, per me, i Clash erano davvero poca cosa, musicalmente e artisticamente parlando.
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da theNemesis »

Direi di chiudere con questo decennio, così denso di grandi artisti e grandi brani, le classifiche dei 10 brani da salvare.
Tutto quello che viene dopo i "magici seventie's" non potrà mai eguagliare questo periodo d'oro, così pregno di idee innovative che saranno poi seminali per tutto il resto che verrà dopo.
Grazie davvero a tutti gli amici del Forum, che hanno partecipato con entusiasmo, alimentando discussioni interessanti e portatrici, spesso, di notizie curiose e approfondimenti succosi.
[nc]
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da theNemesis »

aorlansky60 ha scritto: 26/08/2021, 11:11 @ Lamia

"London Calling" è incontestabilmente un grande pezzo Rock, soprattutto per quanto riguarda il testo, nella migliore tradizione di "protesta" ....

Ecco appunto, per quanto riguarda il testo (forse, non lo conosco). Per il resto, lasciamo perdere eh?

Ora, quando verrà indetta la sezione dei "10 brani da salvare" per gli anni 80, so già che non sarò costretto a fare quel lavorone che ho dovuto fare con gli anni 70... :D meno male, và...

Non ci sarà....
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da aorlansky60 »

:shock: ...come, non ci sarà??? ...mi ero già messo "al lavoro", accipicchia!... [spock] [smile]
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da aorlansky60 »

@ TheNemesis

"Forse ho spiegato male l'obiettivo delle classifiche, e quindi è colpa mia, ma con la frase "brani ... maggiormente significativi per innovazione, qualità, originalità, importanza musicale del decennio" intendevo a livello strettamente artistico e musicale, non certo per l'importanza "socio/politica"."


No, amico mio "quasi coetaneo" [smile] (se nel 79 avevi "18", io avevo "19") ;) non è affatto colpa tua, non tirarti addosso colpe che non hai; il gioco che hai inventato è molto interessante e va ben oltre "il gioco" a risultati fatti, perchè riesce poi ad innescare dibattiti altrettanto interessanti e coinvolgenti [bop] tra i partecipanti, questo magari non era lo scopo primario che ti eri prefissato, ma è una conseguenza inevitabile quando di mezzo ci sono uomini e donne -come noi qui- ognuno ad esprimere le proprie idee e punti di vista con la propria mente e il proprio bagaglio di esperienze vissute.

Comprendo benissimo il tuo punto di vista strettamente "musicale" (da musicista praticante quale sei) nell'analizzare e giudicare negativamente un brano come "London Calling" che di strettamente musicale non ha proprio nulla di innovativo (sotto questo profilo, sono al 100% in accordo con il giudizio che ne dai); nondimeno la si può sottovalutare a livello di brano ordinario, ed il motivo di questo è il "messaggio" che contiene nel proprio testo, strettamente contestualizzato nel periodo che "innescò" in qualche modo la scrittura di quel testo da parte dei CLASH, come ha [secondo me] ben spiegato Humdrum nei suoi ultimi interventi.

È lo stesso concetto che vale per "Blowing in the wind" che Bob DYLAN pubblicò nel 63 (quale inno di protesta "contro la guerra" riconosciuto da più generazioni), e di "Ohio" scritta da Neil Young nel 1970 (sull'onda emotiva scaturita dall'uccisione di 4 studenti americani nell'intento di protestare pacificamente contro la guerra in Viet-Nam, da parte della Guardia Nazionale presso l'università di Ohio State).

Questi due brani che cito ad esempio non avevano proprio nulla di "inventivo" ed innovativo a livello di arrangiamento musicale e di strettamente musicale, eppure sono entrati nella storia del XXmo secolo -e nell'immaginario collettivo di più generazioni fino ad oggi per quanto concerne la musica popolare- per la denuncia con le parole usate (che era l'obiettivo primario che si erano posti Dylan e Young).

Come si può constatare, cambiano i decenni ma non cambia il concetto: il fatto è che, volente o nolente, un artista musicale è strettamente legato alla società in cui vive, e ben difficilmente non potrà non assorbirne gli umori che ne scaturiscono.

Anche Peter GABRIEL lo fece, a modo suo, cioè con una prosa altamente forbita, quando era nei Genesis (una prog band che non era minimamente interessata alla politica, almeno nei suoi "primi attori" Banks-Rutherford, ma nel novero dei "primi attori" di quella band c'era anche Gabriel...), magari non con la virulenza di alcuni testi come "London Calling" ma in modo più raffinato e colto nell'uso della parola, criticando a modo suo la società inglese dei primi anni 70. (a leggerla bene non solo quella, ma l'intera società capitalista "occidentale" basata sui "consumi" : un valido esempio di questo si può trovare nel (con)testo di "GET THEM OUT BY FRIDAY" che anticipa di decenni il cinismo e la spietatezza della società attuale nella quale viviamo.)

Cito infine, l'ho lasciata per ultima proprio come gli ospiti d'onore meritano nelle cerimonie di rito, quella che secondo me, a leggerla attentamente, potrebbe essere eletta come LA CANZONE DI PROTESTA PIU' PROFONDA MAI SCRITTA NELLA MUSICA POPOLARE DEL 900 :

"IMAGINE"

il cui testo (da cui l'importanza universale riconosciuta alla canzone in oggetto) è così candidamente CRUDO, VERO e PRECISO nel volere colpire il problema alla base (degli egoismi della società moderna, che è la prima causa delle conseguenze nefaste sotto gli occhi di tutti) e sollevare così le coscienze, che solo un SINCERO IDEALISTA come J.LENNON l'avrebbe potuta scrivere.
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da Lamia »

Un’altra volta ineccepibile Aor, penso uguale!

Spesso risulta difficile distinguere l’ambito strettamente musicale dal messaggio umano e universale, e anche politico, che un pezzo porta con se. “Imagine” l’esempio piu’ lampante, diventato un inno universale. Anche la musica stessa e’ parte integrante del messaggio: se penso a “Biko”, alle cornamuse iniziali ( che descrivono il potere dei bianchi) in contrasto con il pulsare delle voci profonde dell’Africa, tutto e’ creato per comunicare un messaggio. E moltissimi altri esempi ci sarebbero.


Ad ogni modo mi rimane un dubbio, se sbaglio mi scuso anticipatamente, ma io ricordo che nel messaggio di apertura si diceva anche “ … per impatto sociale e culturale”. RIpeto, se ricordo male mi scuso. :oops:

Se The Nemesis lascia mi spiace , ad ogni modo lo ringrazio per l’idea e l’impegno che ha messo in questa simpatica avventura. [happy]
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da theNemesis »

Lamia ha scritto: 27/08/2021, 10:45 ...

Ad ogni modo mi rimane un dubbio, se sbaglio mi scuso anticipatamente, ma io ricordo che nel messaggio di apertura si diceva anche “ … per impatto sociale e culturale”. RIpeto, se ricordo male mi scuso. :oops:

Ehm... ricordi male :D il messaggio era: "brani ... maggiormente significativi per innovazione, qualità, originalità, importanza musicale del decennio", quindi niente sociale o politica.

Se The Nemesis lascia mi spiace , ad ogni modo lo ringrazio per l’idea e l’impegno che ha messo in questa simpatica avventura. (Prego :D ) [happy]

Non lascio il Forum... credo però sia giusto fermarsi qui con le classifiche perchè i seventies sono anni definitivi per il rock. Tutto ciò che è arrivato dopo è derivativo.
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da theNemesis »

Piccola precisazione: ho più volte qui tradotto London Calling con "telefonata londinese". Ebbene, nulla di più sbagliato.
Le due parole venivano usate dalla BBC durante la seconda guerra mondiale per annunciare l'inizio del notiziario, all'epoca forse l'unico dell'Europa libera, che forniva aggiornamenti sullo stato della guerra contro i nazisti.
Quindi la traduzione esatta è "Londra sta chiamando" :)
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da aorlansky60 »

TheNemesis ha scritto :

"credo però sia giusto fermarsi qui con le classifiche perchè i seventies sono anni definitivi per il rock."

Non potrei essere più d'accordo su questa affermazione "tombale"... [smile] ...con me si sfonda una "porta aperta" dicendo quanto hai appena detto...

"Tutto ciò che è arrivato dopo è derivativo."

Non so bene che "cosa" sia o da quale "cosa" abbiano attinto, ma di fatto la maggiorparte dei nuovi gruppi/solisti che arriva dopo, nel nuovo decennio 80, inevitabilmente partono dalle ceneri e dalle macerie lasciate dal punk; quelli che già "c'erano" cercano di reinventarsi in qualche modo ma ben presto si accoderanno alla corrente dominante se vorranno sopravvivere... con le dovute eccezioni :

qualche esempio, tanto per rimanere su nomi a noi ben noti :

Steve Hackett non si slegherà praticamente mai dalla sua prima scuola di formazione (il progressive) sfornando il più alto numero di titoli originali dello stesso genere spalmato nell'arco di alcuni decenni di carriera solista; stessa cosa per quanto riguarda Anthony Phillips che forse anche più del primo, infischiandosene della "visibilità", delle vendite e del successo, percorrerà ostinatamente -ma decisamente coerente con se stesso- un personalissimo percorso musicale per il quale si garantirà comunque un piccolo seppur fedelissimo seguito.

Stessa cosa si può dire per quanto riguarda Peter Gabriel (anche se la sua capacità realizzativa, confrontata a quella di Hackett, per numero è decisamente inferiore, ma i tempi "biblici" di Peter -in quanto a pubblicazione di nuovo materiale originale- sono diventati una "leggenda" ben nota, e la cosa è via via peggiorata progressivamente con il passare del tempo...).

Non si può invece dire la stessa cosa per Collins & Rutherford & Banks, che scelsero la "via" più che nota, a partire dall'inizio degli anni 80... per poi fermarsi nel 1991... (l'ultimo esperimento da loro fatto nel 1997, musicalmente interessante e di livello superiore al loro periodo 80 è così isolato che quasi non si può prendere in considerazione...)

Più in generale, si può affermare che la tecnologia in rapido sviluppo -sulla strumentazione- fornirà le basi per "un certo tipo" di produzioni... gli anni 80 vedranno un "trionfo" di sintetizzatori dai tipi più svariati... e batterie elettroniche programmabili... sfruttando questi nuovi gadgets a loro disposizione, alcuni sapranno creare e produrre in modo ancora accettabile, la maggiorparte [credo di] no, se si prende a riferimento il "vecchio" modello di Rock ormai cancellato dalle nuove "mode"...
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da twoofus »

L'importanza di London Calling è comunque tutta nel testo, cosa che nei paesi non anglofoni si tende spesso a dimenticare. Musicalmente è un ritorno ai tre accordi del semplice rock primitivo, lontano dagli orpelli e dai virtuosismi che avevano caratterizzato la fine dei 60 e l'inizio dei 70: della serie "tutti possono suonare il rock, non solo i virtuosisti". Al diavolo quindi la Swinging London, la Beatlemania e il progressive! Questo era il tenore dell'epoca, quando i giovani erano preoccupati dalla politica del governo inglese, dalla disoccupazione e dalla crisi, nonchè dagli "errori nucleari" che minacciavano il loro futuro. Da questo punto di vista in effetti è un grande e fedele specchio dell'epoca. E allora traduciamolo:
Londra chiama tutte le città lontane
ora che la guerra è stata dichiarata
e la battaglia è in corso.
Londra chiama il mondo sommerso
uscite dal vostro guscio, tutti voi ragazzi e ragazze
Londra chiama, e adesso non guardate a noi,
quella falsa beatlemania ha morso la polvere.
Londra chiama, guardate che noi non abbiamo “swing”
se non quello del manganello che si agita.
Sta arrivando l’era glaciale, il sole sta cadendo
c’è una fusione in vista e il raccolto scarseggia,
le macchine si fermano ma io non ho paura
perché Londra sta annegando
ma io vivo accanto al fiume.
Londra sta chiamando tutti gli imitatori
Scordatevelo fratelli, fatelo da voi
Londra chiama gli zombie della morte
smettetela di aspettare e prendete fiato con un altro respiro
Londra chiama ed io non vorrei gridare,
ma mentre parlavamo ho visto che eri distratto.
Londra chiama, guardate che non siamo strafatti
tranne quello con gli occhi giallastri.
Sta arrivando l’era glaciale, il sole sta cadendo
c’è una fusione in vista e il raccolto scarseggia
le macchine si fermano ma io non ho paura
perché Londra sta annegando
ma io vivo accanto al fiume.
Londra chiama, eh si, c’ero anch’io
e voi sapete cosa stavano dicendo
ebbene c’era qualcosa di vero!
Londra chiama tutte le zone possibili
e dopo tutto questo, mi fate un sorriso?
io non mi sono mai sentito così…

e sul finire si sente il classico segnale del telefono occupato...

NB: noi non abbiamo “swing” si riferisce alla Swinging London dei favolosi anni 60, epoca della Beatlemania di cui si parla poco prima
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da theNemesis »

Grazie twoofus, interessante la traduzione in italiano del testo.
In effetti, io sono un po' come AOR... bado meno alle liriche e molto di più alla musica, ma devo dire che il testo di London Calling non è affatto banale.
Peccato, però, per la musica. :(
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da aorlansky60 »

Grazie [al sempre presente e attento] Twoofus, [happy] per la traduzione del testo di "London Calling" che parla da solo, fino a voler quasi suggerire che una canzone simile, per il messaggio che si proponeva di lanciare non aveva bisogno di un arrangiamento musicalmente ricco e sfarzoso.

una canzone di simile dichiarata protesta (e di aperta sfida ed "appello" generazionale collettivo rivolto a tutti coloro che si ritrovarono ad essere "giovani" inglesi (non a caso un verso cita testualmente "uscite dal vostro guscio, tutti voi ragazzi e ragazze") in quei tumultuosi frenetici anni di fine decennio 70 : se noi in Italia dovemmo fare i conti con "gli anni di piombo", anche gli inglesi ebbero i loro seri problemi sociali) si basa interamente su QUELLO (il testo) e non necessitava di un arrangiamento troppo ricco musicalmente... credo anzi che per rendere al meglio l'idea lanciata dal TESTO, il suo arrangiamento doveva essere proprio come l'hanno scritta: un ritmo volutamente essenziale, SCARNO e MARZIALE assai poco o per niente incline verso qualsiasi forma di melodia. E bisogna ammettere che alla fine il tutto (testo + arrangiamento della canzone) risultano decisamente efficaci. Un teenager inglese del tempo -appartenente alla classe media del paese- assai difficilmente non avrebbe prestato attenzione a questa canzone... come in effetti fu...

Da qui, si potrebbero aprire vasti dibattiti, del tipo: che cosa deve essere la MUSICA?

Evasione mentale o partecipazione di protesta? o che altro?...

La domanda è rivolta soprattutto PER CHI ASCOLTA, oltre a coloro che la MUSICA la creano e la pubblicano.

beh, a livello di ascoltatori e di fruitori delle proposte, qui ognuno deve trovare la propria risposta individuale.

Per uno come "aor" la risposta è semplice:

non avevo bisogno di "canzoni di protesta", perchè sin da giovane già intuivo che "il mondo è una sporca faccenda" (come è sempre stato) [spock] al di là della retorica che la vulgata di sistema, attraverso i media asserviti, intende descrivere all'opinione pubblica. (già in quegli anni ero molto sensibile alla problematica ambientale e cercavo di informarmi in materia, anche se le fonti non erano certo facili da trovare...)

Perchè La Storia raccontata sui libri è sempre quella scritta dai "vincitori" delle guerre; ben difficilmente si è prestata attenzione "all'altra versione" (quella di chi ha perso...) anche perchè "chi ha vinto" ha sempre pensato bene di propagandare al meglio la "propria versione"... per coprire "quell'altra"...[fisc]


Già negli anni 70 si sapeva bene (per chi voleva tenersi informato) :

che gli esperimenti nucleari in atmosfera (da parte di USA URSS RepPopCinese UK FR) fatti fino agli anni 60 (poi vietati alla fine del decennio mediante accordo comune di queste superpotenze, quando questi "geni" che credevano di essere al riparo -loro con le proprie popolazioni- si accorsero che le correnti in quota facevano arrivare nubi di particelle di isotopi radioattivi a piovere anche sulle loro teste, nonostante che li avessero fatti a decine di migliaia di km di distanza in mare aperto) hanno fatto "bere" alle generazioni nate dagli anni 50 e 60 (come aor Humdrum e TheNemesis, spiacente di dovervelo dire ragazzi, se già non lo sapevate...) porzioni di radioattività decisamente superiore alla normalità presente in natura.

che l'arma atomica (per l'epoca ancora nelle mani di pochi) ha garantito "pace e benessere" apparenti, ma ha provocato conflitti "locali" (orchestrati sia da USA che da URSS per garantirsi l'egemonia e il controllo sul pianeta) che alla fine hanno colpito gravemente le popolazioni interessate di quelle aree; i casi sono più numerosi di quanto l'opinione pubblica possa sapere, anche al presente, perchè ovviamente "coperti" da chi li ha orchestrati; alla fine sono emersi solo quelli che "non si poteva riuscire a coprire", perchè troppo evidenti;

che le centrali nucleari avevano uno scopo primario per esistere: QUELLO DI PRODURRE SCORIE DI PLUTONIO QUALE MATERIALE FISSILE DA RI-UTILIZZARE IN ORDIGNI NUCLEARI (il PLUTONIO è un elemento che nasce e deriva dalla fissione delle barre di Uranio nella reazione a catena "controllata"; quale materiale convenzionale usato nelle centrali nucleari, l'Uranio è un elemento che si trova in Natura, il PLUTONIO NO, peraltro quest'ultimo è assai più efficiente del primo se usato a scopo bellico, come una BOMBA ATOMICA); la versione di sistema secondo cui "le centrali nucleari servono a produrre energia pulita" è una versione secondaria fatta apposta per l'opinione pubblica;

che il livello di inquinamento derivante dallo sfruttamento di combustibili fossili (CARBONE e PETROLIO, con tutti i derivati di quest'ultimo) per riuscire a "muovere" l'industria dei principali Paesi occidentali (tra i quali anche l'Italia) era già decisamente elevato e perfino visibile ad occhio attento (le fabbriche e le aree industriali dei principali paesi occidentali non è che producessero "aria pulita" o "acqua pulita" come scarichi... e i "depuratori" sono arrivati molto più tardi, senza peraltro che tutti li adottassero per ovvie ragioni di risparmio economico...).

Potrei andare avanti ancora ma credo che basti a rendere l'idea; consapevole di questo già in quel decennio che mi vide adolescente, io nella MUSICA cercavo evasione, pertanto la Musica doveva essere BELLA (alle mie orecchie); ecco perchè non ho mai prestato troppa attenzione ai testi dei brani, rivolgendo invece il mio interesse soptattutto verso l'arrangiamento strumentale e all'armonia generale...

ecco perchè alla fine, anche se non posso non riconoscere una certa importanza ad un brano come "London Calling", gli preferivo già negli anni 70 e gli preferirò sempre "Mad Man Moon" (uno degli infiniti esempi che ho a disposizione) che narra di "favole" e di "mondi illusori", e non di fabbriche che inquinano...
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Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

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Iscritto il: 11/01/2014, 14:55

Re: I 10 brani da salvare - Decennio 1970-1979

Messaggio da Lamia »

Grazie twoofus!! [happy]

Il rock e’ per antonomasia “la musica del popolo”, e questo pezzo rappresenta ( come molti altri ok, ma stiamo focalizzando proprio su questo pezzo specifico) , proprio la voce del popolo, il disagio, la preoccupazione, la solitudine di chi non ha, o ha perso ( grazie, nel 79 alla Thatcher :evil: ) il lavoro e il sostentamento per la propria famiglia!

La musica non risolve, ma puo’ accomunare , puo’ far uscire la rabbia e la frustrazione, sentirsi uniti in una grande famiglia .. .certo se uno e’ miliardario non avra’ lo stesso sentimento, ad ogni modo penso che la protesta possa in qualche maniera arrivare anche alle classi piu’ agiate, mettendo in luce privilegi e “diritti” che ad altri classi della società’ sono precluse. Oppure, nei migliori dei casi, risvegliare la coscienza anche di chi non ha mai provato cosa vuol dire non arrivare a fine mese e provare a dare il proprio contributo a chi non ha nulla.

Secondo me tutti i piu’ grandi artisti hanno scritto pezzi di protesta, da Dylan a Lennon, per far due nomi , di denuncia verso le ingiustizie di ogni genere, e questo scrivendo pezzi bellissimi, anche musicalmente. Dunque si può’ apprezzarne la bellezza musicale ma al tempo stesso anche riflettere, per me e’ cosi.


E ora, per gradire, una bella cover di “London Calling” fatta dal Boss, che in fatto di protesta e’ certamente uno dei piu’ bravi e sinceri, e si allinea perfettamente al testo ! [suddito]

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