Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
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Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
Può mancare? La risposta è no. Non può. A prescindere che all'ascoltatore non piaccia il Jazz o non lo conosca, questo disco deve essere nella sua discografia personale. Perchè? Perchè è Kind Of Blue! Non sono solo tre parole e la scritta Miles Davis a far si che il disco diventi vostro ma è il suo contenuto! Il massimo dell'espressione filosofica, culturale e musicale di ciò che era il cool Jazz, quello freddo, gelido, puro che concede emozioni uniche e da sorseggiare con lentezza, questo era ed è Kind Of Blue. Un inesorabile tripudio di freschezza, che cattura l'ascoltatore e che gli fornisce il tempo necessario per fermarsi e crogiolarsi nella sua sinuosa bellezza. E mentre si ascolta la mente diparte e vagabonda tra i pensieri e le costrizioni ammirando, il paesaggio infuso dalla psiche.
Primo pezzo: So What
http://www.youtube.com/watch?v=DEC8nqT6 ... detailpage
Godetevelo.
Ultima modifica di Progressive-Sax il 04/08/2011, 18:23, modificato 1 volta in totale.
Re: Miles Davis: Kind Of Blue
CA-PO-LA-VO-RO !!!!!!!!!!
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Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
Scusa Progressive-Sax, ma perchè non ci cacci anche la copertina?
Hai paura che la indoviniamo subito?
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Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
Per accontentare Watcher ecco che ora è partita la modifica!
Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
Che dire...uno dei capisaldi del Jazz e di tutta la musica in generale ,come ha sottolineato watcher solo una parola CAPOLAVORO.
Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
Progressive-Sax, attendiamo sviluppi!!!
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Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
Lo so! Ma sono stato in vacanza una settimana, e ho passato otto ore in autostrada per il viaggio di ritorno ...abbiate pietà! Domani aggiungo un topic.
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Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
Eccomi! Oggi ristorato e rigenerato posso introdurvi al secondo pezzo. L'altra volta mi ero soffermato più sul lato ebbro di astrattismo e di colori, che questo disco ci puo effetivamente trasmettere. Bene, in questa take preferirei inoltrarmi sull'aspetto tecnico e strumentale sia del super trio di fiati a cui sottoponiamo le nostre preziose orecchie, sia del disco in se come bellezza immancabile. Partiamo subito dal dire che l'idea di sassofono come strumento raffinato e importante è stata delineata da John Coltrane, un pilastro della musica del ventesimo secolo che ci arriva per forza di cose anche nel ventunesimo e arriverà oltre. La sua bravura è riconosciuta per essersi creato uno stile che ogni sassofonista ritiene come il massimo della superbia, che fu poi è il precursore di una moltitudine indefinita di Jazzisti. Ciò che faceva Coltrane col sax era visionario e fuori norma. E ciò attirava. E attira tuttora. La stessa cosa vale per Davis che va a collocarsi a pari passo come trombettista migliore del mondo. Se John è il sassofono Miles è la tromba non c'è niente da dire. Sopratutto in questo disco, che porta il suo nome, è una tromba sentita, ferrosa, sibilante che trapassa il nostro petto con toni acuti e sublimi. Conviene poi soffermarsi su Julian adderley detto "Cannonball" , palla di cannone, per la sua stazza rilevante e esagerata. Le sue prestazioni, seppur inferiori a quelle di Coltrane, sono davvero belle e impegnate. Si sente che senza di lui mancherebbe dello spazio da riempire.
Passiamo all'album. Il Prossimo pezzo è Freddie Freeloader che è dai toni simili e dissimili al primo So What. Ad esempio il chorus è essenziale, come nel precedente, ma la linea di piano è più libera e l'ordine degli assoli cambia. Ascoltarlo è come prendere a pieni polmoni una boccata d'aria fresca magari ad occhi chiusi. Una curiosità. Vi siete mai chiesti perchè nel Jazz, specialmente nel Cool jazz, si usino solo le note medio alte del piano forte? Perchè il compito delle note più basse e gravi è dato al contrabbasso. Ascoltate anche i chorus. Sono dei semplici accordi o note trovati nella sequenza giusta, ma immaginateli con in aggiunta gli accordi bassi, magari per tenere il tempo. Non funzionerebbero bene come prima! Infatti, il piano pur, possedendo dei bassi, andrebbe a coprire quelli del contrabasso che ha il preciso dovere di tenere il tempo. Per farvi un esempio pratico, nelle vecchie registrazioni quando improvvisa il piano si sente bene ma quando improvvisa il contrabasso si alza obbligatoriamente il volume.
http://www.youtube.com/watch?v=RPfFhfSuUZ4
Passiamo all'album. Il Prossimo pezzo è Freddie Freeloader che è dai toni simili e dissimili al primo So What. Ad esempio il chorus è essenziale, come nel precedente, ma la linea di piano è più libera e l'ordine degli assoli cambia. Ascoltarlo è come prendere a pieni polmoni una boccata d'aria fresca magari ad occhi chiusi. Una curiosità. Vi siete mai chiesti perchè nel Jazz, specialmente nel Cool jazz, si usino solo le note medio alte del piano forte? Perchè il compito delle note più basse e gravi è dato al contrabbasso. Ascoltate anche i chorus. Sono dei semplici accordi o note trovati nella sequenza giusta, ma immaginateli con in aggiunta gli accordi bassi, magari per tenere il tempo. Non funzionerebbero bene come prima! Infatti, il piano pur, possedendo dei bassi, andrebbe a coprire quelli del contrabasso che ha il preciso dovere di tenere il tempo. Per farvi un esempio pratico, nelle vecchie registrazioni quando improvvisa il piano si sente bene ma quando improvvisa il contrabasso si alza obbligatoriamente il volume.
http://www.youtube.com/watch?v=RPfFhfSuUZ4
Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
Hai ragione. Comunque nel piano Jazz è una tradizione tenere accordi con la mano sinistra. Se l'abbassi gli accordi suonano male, perciò...Progressive-Sax ha scritto:Vi siete mai chiesti perchè nel Jazz, specialmente nel Cool jazz, si usino solo le note medio alte del piano forte? Perchè il compito delle note più basse e gravi è dato al contrabbasso.
Molto spesso vengono suonati pianissimo per risaltare la mano destra.
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Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
La magnifica Blue In Green! Le acque si calmano e l'atmosfera s'assopisce sotto le note di un piano stupendo e di una tromba dal suono soavemente acuto. Resta uno dei pezzi che mi colpisce di più, dopo i primi due brani una poesia così calma e ovattata contrasta in modo piacevole da un blu chiaro a un blu più intenso e profondo.
http://www.youtube.com/watch?v=PoPL7BEx ... lpage#t=6s
http://www.youtube.com/watch?v=PoPL7BEx ... lpage#t=6s
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Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
All Blues! Bellissima! Improvvisazioni efficenti, gran sound, un pezzo magistrale. Forse uno dei padri della mia passione verso la musica, l'unico brano di Kind Of Blue che riesco a riprodurre fedelmente, unico nel sue genere e perla incontrastata da nient'altro che se stessa. Infatti non c'è nessun paragone che tenga, si può solo dire che alcune parti del pezzo siano meno belle di altre dello stesso. Una meraviglia di delicatezza e tristezza intrisa di infinito che fluisce placida nel vinile scricchiolante di vecchiaia.
http://www.youtube.com/watch?v=ui8x9_WE ... detailpage
http://www.youtube.com/watch?v=ui8x9_WE ... detailpage
Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
album stupendo,non il mio preferito di Davis ma è indubbiamente un capolavoro,suonato il giusto,atomsferico,di classe,classico ed innovativo al tempo stesso
- aorlansky60
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Re: Miles Davis: Kind Of Blue (1959)
Uno di quei dischi che ha fatto la storia, non solo del JAZZ, ma della cultura musicale umana in genere.
Il refrain iniziale del brano di apertura "SO WHAT?" è così caratteristico e definitivo da poter essere paragonato alle prime note iniziali della Vta Sinfonia di L.V.Beethoven "il destino che bussa alla porta",
ovvero due MONUMENTI MUSICALI di sempre.
Il refrain iniziale del brano di apertura "SO WHAT?" è così caratteristico e definitivo da poter essere paragonato alle prime note iniziali della Vta Sinfonia di L.V.Beethoven "il destino che bussa alla porta",
ovvero due MONUMENTI MUSICALI di sempre.
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.