Homo Erraticus

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Homo Erraticus

Messaggio da Hairless Heart »

http://jethrotull.com/homo-erraticus-th ... -anderson/

Questo è il titolo del nuovo concept album di Ian Anderson, anzi di "Jethro Tull's Ian Anderson" che sennò si offende, in uscita ad aprile 2014. Per ora le poche notizie disponibili sono quelle riportate anche da wikipedia:

Il concept album riprende la storia di Gerald Bostock, il protagonista di Thick as a Brick, raccontando le strane fantasie successive alla visita all'Old Library Bookshop nel villaggio di Linwell. Bostock si imbatte in un polveroso manoscritto inedito, scritto dallo storico dilettante locale Ernest T. Parritt (1873 -1928) dal titolo "Homo Britanicus erraticus".

Nel sito ufficiale si fa accenno ad uno stile folk-rock-metal, "ma se volete potete definirlo prog".
Inizia la snervante attesa e lo sbavamento da parte mia. [slurp]
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-Si stava meglio quando si stava peggio.
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

ma come gli vengono a quel sant'uomo 8-)
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Hairless Heart »

Qui:

http://www.kscopemusic.com/iananderson/promo/

la copertina e la track-list del nuovo disco:

Tracklist
PART ONE: CHRONICLES
1 Doggerland
2 Heavy Metals
3 Enter The Uninvited
4 Puer Ferox Adventus
5 Meliora Sequamur
6 The Turnpike Inn
7 The Engineer
8 The Pax Britannica

PART TWO: PROPHECIES
9 Tripudium Ad Bellum
10 After These Wars
11 New Blood, Old Veins

PART THREE: REVELATIONS
12 In For A Pound
13 The Browning of the Green
14 Per Errationes Ad Astra
15 Cold Dead Reckoning

E c'è pure il trailer:

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Re: Homo Erraticus

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

Non ho ancora capito se siamo sul serio o sul faceto o un pò di entrambi nella migliore tradizione dei Tull. Il tizio in copertina mi sembra un mix fra Indiana Jones, Elephant man e Crocodile Dundee. [smile]
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Lamia
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Lamia »

Ha ha!. . .infatti, la copertina e' orribile. [smile]

.. . non so, non ho ascoltato nulla, sono scettica perche' riprendere una storia di quaranta anni fa non trovo un senso . . .poi nella definizione dello stile c'e' la particella 'metal' che mi da l'orticaria, accostandola poi ai Jethro Tull mi si annebbia la mente. Attendo magari qualche recensione su questo sito se qualcuno l'ha ascoltato e ha voglia di scriver qualcosa.
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theNemesis
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da theNemesis »

Tranne qualche brano, non mi hanno mai esaltato...
Se qualcuno ascolterà questo nuovo, dica qualcosa... magari riesce a risvegliarmi l'interesse in Ian.... [fisc]
Dancing on time way...
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Stupor Mundi
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Stupor Mundi »

He he, il buon Ian ci ha preso gusto con i sequel? "Thick as a Brick 2: la vendetta" non era proprio un album indimenticabile, però l'ho sentito suonato dal vivo (insieme all'originale del 1972)...
Beh che dire? Per me che all'epoca dell'originale non ero neanche stato immaginato, l'accoppiata è stata una figata pazzesca... Ho avuto davvero fortuna a poter approfittare di quel ritorno, 40 anni dopo!

Ce n'è bisogno, ora, di una parte 3? Boh, forse no, ma... Wait and see!
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Hairless Heart »

Non vedo il nuovo album come un sequel del precedente, anche se è probabile che ci si avvicini molto come sound (il gruppo di lavoro è il medesimo). Il nome di Gerald Bostock è solo preso a pretesto per costruirci attorno una storia. Ed il solo fatto che ci sia un'idea di base e che non si tratti di una mera raccolta di canzoni fa partire l'album con 100 punti già acquisiti.

@Nemesis: se non ti "prendono" capolavori come Aqualung e (nel tuo caso) Thick as a brick, lascia proprio perdere gli ultimi lavori: c'è un abisso. Forse potresti provare con il solista strumentale di Anderson, Divinities: 20 dances with God.
Lamia ha scritto:Ha ha!. . .infatti, la copertina e' orribile.

E invece a me non dispiace, la preferisco a gran parte delle copertine recenti dei Tull, tutte fatte con programmi di grafica in maniera infantile.
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Stupor Mundi
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Stupor Mundi »

Hairless Heart ha scritto:Non vedo il nuovo album come un sequel del precedente, anche se è probabile che ci si avvicini molto come sound (il gruppo di lavoro è il medesimo).
Aspettiamo, allora... Sono molto curioso!
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Hairless Heart »

Nel sito ufficiale ci sono i samples di tutti i brani del nuovo lavoro.

http://jethrotull.com/homo-erraticus-we ... available/

Ad un primo ascolto, più o meno quello che mi aspettavo. Citazioni a raffica dello scibile tulliano (sulla scia di TAAB2) con un suono dei nostri tempi. Aspettiamo il disco per un giudizio compiuto.
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Hairless Heart »

E' arrivato! (mi ha fatto penare meno di TAAB2).
Sono ufficialmente in ritiro spiriTULLiale. [approve]
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Hairless Heart »

Come ampiamente previsto, questo Homo Erraticus è, anche musicalmente, la logica prosecuzione del precedente TAAB2: Whatever happened to Gerald Bostock. Ne riprende un po’ gli stessi pregi e gli stessi difetti.
Dei temi del concept abbiamo già parlato, la storia è divisa in tre parti: Cronache, Profezie, Rivelazioni. I brani sono tutti a sé stanti, con alcune melodie ed alcuni riff ricorrenti.
-Doggerland. Il ritornello ha molto di Roots to branches, nel complesso non male.
-Heavy metals. Breve bozzetto acustico simile ad altri dell’Anderson solista. Anche qui nella norma, Jack-in-the-green è lontana….Che si riferisse a questo brano quando si paventava un disco proto-metal? Diavolaccio di un Andersonaccio!
-Enter the uninvited. Mi piace l’inizio ed in generale tutto il lavoro di piano elettrico, meno il proseguimento, specie nel parlato che funge da ritornello, simile ad un pezzo di TAAB2.
-Puer ferox adventus. Al contrario di quanto accadeva in passato (anni ’70 ma anche ’80), sia qui che nel disco precedente i brani a lungo respiro non sono quelli migliori. Non ci si annoia come con l’estenuante Change of horses, ma quasi. In entrambi i casi la cosa migliore è l’intermezzo strumentale.
-Meliora sequamor . Tra i brani di punta, nella sua atmosfera di sacralità. Preghiamo.
-The turnpike inn. La strofa è uguale a Kismet in Suburbia di TAAB2. Ian, cominciamo a ripeterci un po’ troppo! Rockettino non ispiratissimo.
-The engineer. Il momento da tuffo al cuore sono gli accordi di pianoforte come quelli di John Evans in A passion play.
-The pax britannica. Sarebbe uno dei pezzi migliori, se non fosse una rilettura di Mayhem, maybe dell’81. Poco male stavolta, quello era rimasto un semi-inedito.
-Tripudium ad bellum. E’ l’unico strumentale. Dopo un inizio di flauto abbastanza ordinario, prima del minuto parte una ritmica molto interessante in 5/4.
-After these wars. Arriva il momento romanticone. Non indimenticabile, assolo di chitarra che sembra di sentire gli Europe.
-New blood, old veins. Il richiamo a Living in the past è evidentissimo, legnetti iniziali compresi (peraltro la cosa era già successa in We five kings nel Christmas album, e quindi possiamo parlare ormai di cliché tullian-andersoniano). Nel complesso un pezzuccio gradevole, anche se il 4/4 centrale non c’azzecca molto.
-In for a pound. Ripresa del tema di Heavy metals, come si conviene ad un concept che si rispetti.
-The browning of the green. Altro rockettino abbastanza anonimo. Carino però il ricamo con il flauto synthetico.
-Per errationes ad astra. Recitato che ha il suo perché nell’economia del concept, esattamente come Might-have-beens in TAAB2. Qui c’è in più tutta un’effettistica alla voce.
-Cold dead reckoning. Un pezzo robusto che probabilmente dal vivo aumenterà di punteggio, qui è un po’ “soffocato”. Nonostante il brusco stop, rimane uno degli highlights di questo Homo Erraticus. Carina la coda acustica anche se troppo breve e se sembra attaccata con lo scotch.
Devo ancora ascoltarlo qualche decina di volte per decidere se questo disco è superiore o no a TAAB2, ma siamo più o meno sullo stesso piano. Non è un capolavoro ma è certamente un lavoro ben fatto, ben congegnato e discretamente arrangiato. Manca ancora una volta il tocco in più che potevano dare dei musicisti con più personalità (e con più libertà di manovra) ma ormai è questa la strada intrapresa da Ian Scott Anderson da Dunfermline. Avercene, comunque, di dischi così ogni due anni!
Peccato per la mancanza (anche nel sito ufficiale) delle traduzioni dei testi. Per TAAB2 l’ottimo lavoro di Aldo Tagliaferro ci aveva permesso di capire tutto sulle vite possibili di Gerald Bostock. Anche per me che non do’ molto peso ai testi, questo è uno dei casi in cui la parte narrativa non è un inutile ammenicolo ma un valore aggiunto di non poco conto.
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Hairless Heart »

Succulenta la "deluxe edition".

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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Hairless Heart »

Hairless Heart ha scritto:Peccato per la mancanza (anche nel sito ufficiale) delle traduzioni dei testi.
Anche questo tassello è finalmente al suo posto, grazie all'opera meritoria del solito Aldo Tagliaferro.

http://jethrotull.com/he-lyrics/

Peccato che manchi la traduzione del "canovaccio", ma ci possiamo accontentare.
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Re: Homo Erraticus

Messaggio da Hairless Heart »

Un breve passo dalla traduzione di "The browning of the green":

...Sii fecondo: non ci vuole nulla. Riempi la terra, la soggioghi, ti moltiplichi
E’ scritto in quel Libro del Bene. Dunque, è meglio che mi adegui
Un altro fiorire come nel baby-boom? Fecondità idiota?
Un’altra bocca, ma che diavolo? Assegni per i figli, tutto gratuito

Ingiallisce il verde: staremo stretti come sardine in scatola
Lemmi alla nostra destra e alla nostra sinistra e ovunque…
E’ il verde che ingiallisce...


Anche Anderson affronta tematiche che dovrebbero essere familiari a chi ha letto Inferno di Dan Brown.
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